domenica 13 aprile 2014

LET 'S TALK ABOUT...INCI WITH CURLY CHEMISTRY MAKEUP

L'approfondimento odierno riguarda un tema che sta molto a cuore a tutte le persone realmente appassionate di makeup, che desiderano andare oltre la mera esteriorità della cosmetica, e vi confesso con estrema sincerità che la protagonista di questo LET'S TALK ABOUT e' una blogger alla quale sono particolarmente affezionata, tanto da definirla " la mia sorella nordica"! INCI, ovvero INTERNATIONAL NOMENCLATURE OF COSMETICS INGREDIENTS, la nomenclatura degli ingredienti contenuti all'interno di un prodotto cosmetico suddivisa per "famiglie", che vanno dalle più naturali a quelle realmente dannose, un argomento effettivamente molto "spinoso" sia per chi si muove, per lavoro che per passione, all'interno dei meandri del make-up. E' difficile districarsi all'interno di questo ginepraio di sostanze e a volte, nonostante la rete offra una vastissima piattaforma di informazioni alle quali attingere, diventa veramente arduo comprendere da cosa siano realmente composte le nostre creme ed i nostri ombretti. Approfondiamo quindi la questione con una beauty addicted d'eccezione: Silvia Parodi aka Curly Chemistry Make-up, che non è solo una giovane blogger ma anche un giovane chimico, ed è facile immaginare che il citato connubio le consenta di vedere un prodotto nella sua "nudità" integrale e di valutare con maggiore attenzione la reale efficacia e soprattutto la qualità degli ingredienti. Partiamo subito! 1) Come leggere un'etichetta di un prodotto cosmetico? Ci sono regole che dobbiamo tenere in considerazione? 
"Prima di tutto, voglio ringraziare Alessia per le domande. Ho procrastinato a lungo questa intervista, non per "snobbismo" ma perchè è un campo minato. Premetto che nasco come chimico farmaceutico, ho dato esami di Chimica Cosmetologica e Polimerica, anche se naturalmente il grosso lo fa l'esperienza e la passione, la voglia di approfondire.
Sappiamo abbastanza bene leggere le etichette alimentari, mentre per quelle cosmetiche si brancola nel buio. Tuttavia una corretta lettura ci permette di capire cosa ci spalmiamo addosso e- perchè no?- di comprare cosmetici "etici".
C'è una legge, la 713/96, che definisce cosa è un cosmetico (ben diverso da un medicinale) e ci dice dove va applicato, ossia la superficie esterna del corpo (pelle, capelli, mucosa della bocca). 
Su un'etichetta, di legge, ci devono essere il marchio di chi produce, la quantità contenuta, il lotto, il PAO, l'eventuale modo d'uso se non intuitivo, le sue proprietà. 
Il PAO è il period after opening per cosmetici ma non ci dice nulla di quando è stato fatto, ed è questo il problema, ideale sarebbe stampare mese ed anno di produzione. Ovviamente la durata è indicativa: nei vasetti infiliamo le dita ed aria/batteri possono inquinare il prodotto. 
Veniamo all'Inci: è l'elenco degli ingredienti, uguale in tutta Europa, grazie a Dio. Molti nomi sono scritti in Inglese (tutte le sostanze chimiche, non necessariamente sintetiche, pensiamo alle vitamine) e molti in Latino (derivati vegetali). I coloranti sono preceduti di CI (color index) e possono essere sia naturali sia sintetici. Alcuni dei naturali, col tempo, sono stati vietati perchè estratti da animaletti in via di estinzione.
L'elenco è in ordine decrescente: dal maggiore in quantità (di solito l'acqua) al minore (sotto l'1%, se non vado errando, sono in ordine sparso).
Vi sono delle liste di sostanze potenzialmente allergizzanti (linalool, citronellol, limonene) presenti soprattutto nei profumi che possono dare problemi, fortunatamente sono presenti in quantità infinitesime (fondo dell'elenco inci) però noi sappiamo che le allergie sono purtroppo indipendenti dalla quantità di allergene con cui si entra in contatto."
2) quali sono le sostanze realmente dannose per la nostra pelle e che dobbiamo necessariamente evitare? 
"Non vorrei parlare di "bianco/nero", possono esserci sostanze naturali che su pelli sensibili e predisposte danno sfoghi. Attualmente si nomina spesso il silicone, in particolare il dimethicone. Ecco, a parte il fatto che un silicone è come una pellicola di cellophan messa sul nostro viso che lo disidrata e lo soffoca (infatti il potere "disidratante", anti-acqua è quello sfruttato nelle creme per pelli grasse e nei fondo per pelli miste), ne occlude i pori, quello che mi urta è che creme/prodotti makeup pieni di siliconi siano fatti pagare a peso d'oro quando un silicone costa zero. Di più, inficia anche l'assorbimento di quanto di buono vi possa essere in un prodotto. Detto questo, ognuno è libero di sbattersi in faccia quello che meglio crede, io uso un fondo celeberrimo (non faccio nomi, dico solo che la pubblicità lo spaccia per acqua) che è un cocktail siliconico ma che è l'unico-in virtù della sua composizione-che non mi fa lucidare la pelle. Fortunatamente non mi dà brufoli nè comedoni (punti neri).
Non buoni i derivati del petrolio, alcuni solventi che danno dermatite, alcune tipologie di conservanti, alcuni tensioattivi irritanti, ingredienti cessori di formaldeide (imidazolidinyl urea su tutti). Non è bene quando un cosmetico viene gamma radiato per diminuirne la carica batterica.
Pensa anche solo all'alluminio nei deodoranti, esulando un attimo dal makeup in senso stretto."
3) e le sostanze "buone"? 
"Ho usato un anno intero una crema che promette di migliorare la grana della pelle in 30 giorni. I pori dilatati sono rimasti perchè, coi siliconi paradossalmente presenti, me la "soffocava". Questo per dire che anche la pubblicità dei cosmetici è ingannevole. Almeno per gli anticellulite è stato imposto la frase "riduzione inestetismi cutanei". 
Venendo alla Tua domanda, basta andare sul Biodizionario, indicativamente tutto ciò che è verde è buono, non solo per noi ma anche in un'ottica di inquinamento ambientale."
4) come possiamo comprendere in che percentuale le sostanze sono presenti all'interno del nostro cosmetico? Sulle confezioni non è mai indicata la proporzione. 
"Solo leggendo l'Inci non puoi risalire alla percentuale purtroppo. Penso di aver già risposto nella prima domanda, non mi dilungo, mi sto annoiando da sola."
5) i cosmetici naturali e bio, che attraggono fatalmente i consumatori, possono celare degli inganni? 
"Posso appellarmi al Quinto Emendamento per questa domanda? Temo il fondamentalismo che impera in questo periodo. Naturalmente deve esserci uno speciale bollino sulla confezione per testimoniare la certificazione."
6) ci sono delle nazioni caratterizzate da una produzione eccessiva di cosmetici potenzialmente pericolosi? Esiste una black list cosmetica? 
"Bella domanda, non credo esista una black list. Tuttavia, temo quei Paesi dove vi sono maglie più larghe per quanto riguarda le norme di buona preparazione piuttosto che le basilari norme igieniche."
7) possiamo realmente contribuire a "ripulire" il mondo dall'inquinamento acquistando consapevolmente? 
"Indubbiamente, penso a quelle cisterne di EDTA, conservante che va a chelare i cationi, in particolare i bivalenti, favorendo da ultimo la conservazione dei prodotti. E' un forte inquinante, prima di tutto, specialmente sulla fauna ittica, che poi magari finisce sulle nostre tavole."
8) quali sono le tipologie di prodotto che possono contenere più sostanze nocive e quali quelli che ne possono contenere meno? ( ad esempio rossetti, creme mani etc etc). 
"Più nocive penso ai rossetti e ai derivati del petrolio.
Meno nocive, mi vengono in mente degli oli solidi, gli aetherolea, forse le matite per labbra ed occhi (ma non è così scontato). NB: gli aetherolea, o olii essenziali, vanno usati come Dio comanda, sono miscele di componenti chimici che applicati puri direttamente sulla pelle la ledono."
9) cosa ne pensi della recente moda dello "spignatto", che ha contagiato bloggers e youtubers lanciandole nel caos del cosmetico naturale " fai da te "? 
"Ho prodotto per anni creme, supposte, e quant'altro nei laboratori di Tecnologia Farmaceutica e so quanto possa essere divertente. Ovviamente vanno rispettate delle norme igieniche imprescindibili, tenere conto della conservazione di questo tipo di prodotto e non prendere per oro colato quando dicono le guru ( e neanche questa mia intervista). "
10) il cosmetico con l'inci migliore finora utilizzato e/o recensito.
"Un blush che hai anche tu con estratto di Ibisco ed un tea tree oil." Grazie di cuore Silvia! Non pensare di esserti liberata di me! Seguite Curly Chemistry Makeup su: 
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